dbkwik:resource/PLZZSqX3irOFb1zAOfNjWg==
| - 10800.0
- 43200.0
- 4.73364E9
- 3.786912E8
- *Soggetto: Laocooonte con i suoi figli Orooonzo e Bombooolo
*Stile: kistch
*Collocazione: museo di Atente, in fondo a destra
*Materiale: marmo di Carrara , marmo di Massa
*Descrizione: il superpalestrato sacerdote Laocooonte e i suoi figli Orooonzo e Bombooolo si ritrovano avvolti da un enorme biscione di mare. I soggetti sono realizzati con gran cura, ed è rimasta modello per gli autori successivi l'espressione di Bombooolo , inebetito di fronte all'animale marino che lo stritola. Non è stata ancora verificata l'autenticità dell'opera: alcuni dicono che sia una copia romana, alcuni che sia di origine ellenistica, altri ancora che sia stata scolpita dagli alieni con raggi laser e scalpelli intergalattici. Dopo una accuratissima ricerca l'ipotesi più accettabile sembra essere la terza.
*Il mito: Laocooonte, sacerdote noto per aver il maggior numero di omicron nel proprio nome, era al mare con i suoi figlioli Orooonzo e Bombooolo. Achille, indispettito dal fatto che Laocooonte gli avesse consigliato di mettere dell'olio sul pane al posto della semola, chiese cortesemente a Poseidone di distruggere i suoi figli in modo umiliante e spettacolare. Ubbidendo all'eroe, Poseidone fece fuoriuscire dalle acque un mostro viscido e schifoso che stritolò Orooonzo e Bombooolo. Laocooonte, tentando di prendere il Cookie Snack dalle mani di Bombooolo, rimase intrappolato nella morsa. Secondo altre interpretazioni questo gruppo scultoreo sarebbe intitolato "Lo stupro di Orooonzo e Bombooolo da parte del biscione del sacerdote". E non c'è bisogno di aggiungere altro.
- *Soggetto: Bronzo 'Bbono
*Stile: piucchesevero
*Collocazione: La Maddalena
*Materiale: bronzo , altro bronzo
*Descrizione: il Bronzo B, diminutivo per bronzo 'Bbono, è rappresentante con il bronzo A della kalokagatìa, letteralmente "sono nudo e bello e voi no". Il Bronzo B è più vecchio del precedente e ha la tartaruga meno accentuata. Secondo i criteri della kalokagatìa era comunque un bel fusto.
*Il mito: il bronzo B rappresenta Polinice, un altro guerriero tanto figaccione da permettersi di andare in guerra nudo. Perse la vita, secondo il mito, al ritorno della guerra, dopo che sua moglie Taralla Scrofola scoprì le libertà che si era preso con le Troje e lo accoppò con la mannaia.
- *Soggetto: Dioniso al festival di Woodstock
*Collocazione: Hard Rock Café di Roccacannuccia
*Materiale: ceramica riciclata
*Descrizione: il piatto, dalla tipica forma a "patella" o "patacca", è un raffinato esempio di recipiente per cavallette al miele, antipasto molto in voga ai tempi di Pericle.
*Il mito: Dioniso, stanco dei soliti concerti di flauti della sua Grecia, decise un giorno di cambiare musica: fu così che, apertosi un buco spazio temporale, si fiondò ad ubriaccarsi con la sua amichetta Arianna al festival di WWoodstock, dove, per onorare lo spirito pacifista, portò con sé l'elmo di Marte, che lo cercò incazzato nero per tutto il continente pur di poterlo gonfiare di botte. Ivi rappresentata la scena in cui Dioniso scherza gioiosamente con Arianna: "Ok, versa un po' di birra...di più! Eh, no... Un po' di meno... Un po' di più... Ne hai messa troppa..."
- *Soggetto:Atena prende a catinate in testa Aracne
*Collocazione:Parigi, stanza dello spazzino del Louvre
*Materiale:vera finta balanite
*Descrizione:L'oggetto, confezionato da un vasaio dei sobborghi di Atene per contenere gli steroidi di Atena, è stato raffinatamente tornito con tornio messo in moto da circa dodici schiavi siriani e quindi dipinto dal maestro con pochi tocchi di sterco di piccione. Presenta la tipica forma a "skifos".
*Il mito: La scena rappresentata descrive il momento in cui Atena prende a catinate in testa la sartina Aracne per averle confezionato un top che le stava stretto sui suoi immensi addominali.
- *Soggetto:Pan si fa curare la satiriasi
*Collocazione:Budoir della famiglia Siffredi
*Materiale:Ceramica di seconda scelta, guano.
*Descrizione:Opera secondaria del notissimo Polignoto, fu confezionata apposta per il cesso dei festini privati di Alcibiade: il vaso rappresenta infatti un Pan che tenta di placare la sua satiriasi fra le bracia di una casta matrona.
*Il mito:Si narra che, in antico, Pan, errando solitario per le lande della Beozia, avesse ingerito uno strano frutto di colore blu chiamato Viagròs, il quale gli conferì dei superpoteri. Provò a chiamare le sue amichette ninfe sul cellulare, ma invano: infatti non c'era campo nemmeno per chiedere un aiutino al suo medico Esculapio. Decise dunque di seguire la natura, ovunque questa l'avesse portato: incontrò così una matrona che attingeva acqua da un pozzo dei dintorni, la quale appena lo vide pensò che portasse nei pantaloni un segnale stradale. Pan, fremendo nell'attesa della copula, le corse incontro e la strinse a sé. La donna, però, viste le dimensioni del suo membro, scappò via urlando. Fu così che Pan ebbe una forte crisi di coscienza, divenne bulimico e morì pochi anni dopo.
- *Soggetto: strilòbbato anfistrabico
*Stile: arcaico standard
*Collocazione: museo delle colonne, Colonia
*Materiale: colori a tempera su cartina Rizla
*Descrizione: Uno dei pochissimi reperti archeologici cartacei dell'antica Grecia a non essere stato rollato e utilizzato per scopi poco professionali. È ivi raffigurata la parte superiore di una colonna dello stile scrinzio, originario della città di Scrinzia, oggi ricoperta dal mar Nero e dimenticata pure dai pesci. La colonna è di colore scrinzio, una sfumatura del giallo ocra riscontrata per la prima volta nei boccali scrinzi nella città di Scrinzia. Sopra vi è un mattone incolore e ancor più sopra l'eroe scrinzio Caradone che doma il suo cavallo Caracazzo.
*Il mito: la leggenda narra che Caradone, già noto per aver salvato Afrodite dal pericolo delle doppie punte, doveva scendere in guerra contro i Persiani. Il suo cavallo Caracazzo non accennava però a partire, e Afrodite, in segno di riconoscenza, offrì a Caradone una carota magica da far mangiare al cavallo. Caracazzo corse così forte che si schiantò contro una colonna uccidendo il padrone e sé stesso. Questa colonna è così decorata in memoria di questo spiacevole episodio del mito.
- *Soggetto: ragazzo gaio
*Stile: avantgarde
*Collocazione: museo Bisex di Atene
*Materiale: granito rosa
*Descrizione: il ragazzo rappresentato, probabilmente Propenide, figlio di Propene, è in movimento. Si definisce quindi un'azione dinamica attiva, una rarità per l'avantgarde che tende a rappresentare Propenide in "posizione passiva". Propenide è rappresentato in bilico su una sola gamba. La sua seconda gamba è invece leggermente sollevata in modo grazioso. La sua terza gamba, secondo la leggenda, fu tagliata a causa della sua eccessiva "vivacità". Da notare, sul suo capo, la corona di alloro: Propenide era un veterano nelle competizioni di salto sull'asta, disciplina olimpionica entrata in disuso.
*Il mito: non ci sono particolari miti legati a Propenide , se non una breve comparsata dell'Iliade . Inoltre, a quanto dichiarato dal suo compagno di vita Omofilòs, Propenide a letto era "un mito".
- *Soggetto: colonna eccentrica
*Stile: Corintian New Wave
*Collocazione: MOMA, New York
*Materiale: pietre, frasche e altre pietre
*Descrizione: Senza dubbio la colonna più eccentrica dello stile più eccentrico del popolo più stupido. Infatti soltanto architetti così stupidi come quelli di Corinto avrebbero potuto ideare una colonna del genere. Ma avete visto? Quale architetto sano di mente metterebbe delle foglie di tabacco per decorazione? E quel fiore! Vogliamo parlarne? Ha tutta l'aria di dire "Ehi, guaratemi, sono una colonna gay!"
*Il mito: Apelle, figlio di Apollo, giocando a bowling con la sua palla di pelle di pollo fece cadere tutte le colonne, che distrussero la città di Corinto. Purtroppo è solo una leggenda.
- *Sulla sinistra: un gufo
*Sulla destra: l'eroe ateniese Gufone
- *Soggetto: Hermete detto Hermes
*Stile: Random
*Collocazione: da qualche parte in qualche città
*Materiale: cemento armato
*Descrizione: è una statua, però manca la testa.
*Il mito: Hermes stava andando a lavoro. Faceva l'impiegato statale. Alastor, Dio minore di dubbia utilità, però, aveva le palle girate e gli ha fatto cadere la testa. Qualcuno dice che Hermete detto Hermes lavorava come esattore delle poste e stesse sul cazzo un po' a tutti.
- *Soggetto: tempio di contemplazione divina
*Stile: grunge
*Collocazione: zona malfamata di Atene
*Materiale: pietre e materiale di scarto
*Descrizione:Il tempio erettèo d'Atene, o anche èretteo, oppure eretteò, altresì detto "mettete l'accento dove cazzo ve pare", è il tempio più famoso di Atene dopo il Partenone, il tempio di Afrodite, la Thòlos e la vasca da bagno intestata ad Apollo. Esso fu costruito secondo lo stile ecologic-grunge: furono usati materiali di scarto come materassi sfondati, aratri malandati, suocere e vecchi pneumatici. Il tutto fu disposto un po' a casaccio e ricoperto di cemento. Se pensate che queste siano le "rovine" vi sbagliate: l'eretteo di Atene è sempre stato così sgarrubbato. Sul retro possiamo notare graffiti e dediche d'amore in greco antico. È patrimonio dell'Unesco dal 2006.
*Il mito: un tempo viveva in questo tempio l'indovino Tikaèste, il mago a tre teste: la prima testa diceva sempre la verità, la seconda mentiva sempre e la terza canticchiava perennemente le canzoni dei Deep Purple. Purtroppo del mito non ci rimangono che esigui frammenti: sappiamo soltanto che alla fine Tikaèste muore in una maniera probabilmente brutale.
- *Soggetto: vaso brutto
*Collocazione: mensola
*Materiale: ceramica tozza
*Descrizione: opera del periodo classico del ceramografo Eufronio in ceramica gialla. Il vaso è basso e circolare e presenta ripetizioni geometriche alquanto noiose. È ancora aperto il dibattito riguardo la reale essenza di questo vaso che, fino a prova contraria, potrebbe essere anche una pentola. Nessuno, ad oggi, ha ancora aperto il vaso per testare se contenga del pollo fritto. Alcuni archeologi vi hanno notato analogie con il Partenone, altri archeologi hanno consigliato loro di non drogarsi.
*Il mito: il cavallo rappresentato è Pegaso. Alla domanda dell'allievo Eutimide "perché, se quello è il cavallo Pegaso, l'animale non ha le ali spiegate, maestro?", il maestro Eufronio si giustificò: "Stava dormendo".
- *Soggetto: animali inesistenti
*Collocazione: museo della vasellina, Corfù
*Materiale: ceramica grassa
*Descrizione: il vaso ha un pessimo abbinamento cromatico, e grasso e tozzo e non ha alcuna rilevanza storica. Per questo motivo è stato relegato nel museo della vasellina a Corfù assieme ad altri vasi scadenti. Esso fu ritrovato nel 1867 in frantumi e fu restaurato nel 1901 con del nastro adesivo. Fu usato durante la seconda guerra mondiale come vaso da notte e nel 1943 fu il cappello del cabarettista Charlie Boudene. Escludendo la sua storia il vaso non ha nulla di interessante: vi sono appresentati animali inesistenti come il grifone, il minollo o le fenicinghiale. Ricorrono il tema della lotta fra specie diverse e il valore della giallognolicità. Le figure sono più scure perché l'autore non aveva a disposizione il flash.
*Il mito: gli animali rappresentati hanno un valore profondamente simbolico, tranne i minolli che, non avendo alcun significato, sono stati rimossi per quanto possibile con la gomma da cancellare dallo stesso autore. Secondo il ceramografo , il recipiente rappresenterebbe i contrasti presenti fra gli dei dell'Olimpo. Secondo gli archeologi, invece, no.
- *Soggetto: Dikaiopolis Teutokopolus torna dai campi con il vello d'oro
*Stile: Dorico
*Collocazione: museo della Coop, Bologna
*Materiale: argilla proletaria
*Descrizione: l'opera, scolpita da un ovino, rappresenta un contadino che torna a casa con una vacca sulle spalle, per altre informazioni leggere sotto.
*Il mito: ad Atene era famoso un contadino alienato, di nome Dikaiopolis, che voleva assolutamente fregare il vello d'oro a Giasone. Fu così che s'imbarcò clandestino con gli argonauti, nascondendosi in una giara con sua moglie , alla quale avrebbe donato l'agognato vello: difatti, mentre durante il viaggio di ritorno Giasone si sbronzava di Zeddapirras con Medea, il contadino gli sottrasse la preda e se ne tornò zitto zitto ad Atene.
In questo mito, Karl Marx ha riconosciuto il padre della lotta di classee quindi lo ha incluso nel suo libro "il Capitale", che sfortunatamente non legge nessuno.
- *Soggetto: Bronzo A'mmazza che frescone
*Stile: severo
*Collocazione: La Maddalena
*Materiale: bronzo , argento , sale
*Descrizione: il bronzo A'mmazza che frescone, abbreviato spesso in Bronzo A, è uno dei massimi esempi della kalokagatìa. La kalokagatìa consiste nell'essere boni, e il Bronzo A era assieme col Bronzo B ciò che c'era di più bono nell'antichità. Il pene del bronzo A è andato perduto a causa di ninfomani insaziabili e scolarette arrapate che, nell'antichità, recisero per puro egoismo il fallo bronzeo. I denti d'argento del bronzo conferiscono al soggetto anche una certa rilevanza sociale. Infatti, nell'antichità, si era soliti farsi asportare i deti naturali per sostituirli con denti di un qualsivoglia metallo prezioso . Essendo stata ritrovata la statua in acqua, è rimasto del sale nelle orecchie del bronzo A, che neanche i migliori restauratori potrebbero asportare. Ha dichiarato, nel 1972, il restauratore calabrese Franco Risi: "ringraziate il cielo che non sia zeppo di rifiuti tossici marittimi!". Il mese dopo si scoprì che il Bronzo A era ricoperto da una pericolosa sostanza tossica.
*Il mito: il bronzo A rappresenta Polinice, un guerriero tanto figaccione da permettersi di andare in guerra nudo. La leggenda narra che perse la vita inciampando durante una concitata battaglia sul suo batacchio.
- *Soggetto: Zeus e bambino indesiderato
*Stile: darkaico
*Collocazione: supermarket Zeus
*Materiale: antracite
*Descrizione: entrambi i soggetti sono scolpiti nell'antracite, il che li rende oltre che rarissimi anche tossici. È presente nelle figure rappresentate il sorriso arcaico che dona loro un'espressione rilassata ed ebetita, come si conviene a un dio stronzo parricida e un bambino che sta per crepare.
*Il mito: Zeus, dopo una delle sue tante copulazioni illegittime, cerca di disfarsi del proprio figliolo con il consenso della madre Feleberta Cosciaperta. Avviandosi dunque verso l'Etna tentò di asfissiarlo con magma fuso. Il figlioletto, essendo un semidio, non morì, e fu riportato alla madre Feleberta. Zeus commentò: "vai a fidarti dei preservativi di piume!"
- *Soggetto: tempio fake
*Stile: classico
*Collocazione: magazzino anonimo
*Materiale: cartone, gesso e cartongesso
*Descrizione: tempio magnifico, imponente, maestoso. Colonne perfette e struttura eccellente. FAKE! Si tratta chiaramente di un falso: innanzitutto il materiale utilizzato non è consono, e sullo stròbilo della prima colonna a destra compare il marchio "Made in China". Inoltre è ancora solido e intatto: questo, per un tempio greco dell'età classica, non è possibile, Zeus non lo avrebbe permesso! Anche secondo lo storico Sinaddoco i templi greci sono strutturati e architettati in modo da cadere in rovina dopo 2 o 3 anni.
*Il mito: Zeus, tanto per cambiare, ha fulminato l'uomo in basso a sinistra nella foto, che si era permesso di elogiare questo tempio dicendo: "in fondo non è malaccio". Il suo corpo, dopo il decesso, è stato ripetutamente bastonato dallo storico Sineddoco, che ha ritenuto quella sentenza un insulto all'arte greca. Tanto per essere sicuri Ares ha scagliato verso di lui i suoi cavalli di fuoco che l'hanno ripetutamente calpestato. Il mito è relativamente scadente .
- *Sulla sinistra: un leone
*Sulla destra: la casa dell'eroe spartano Leonida
- *Soggetto: Candaule vince un concorso di bellezza.
*Stile: macho alessandrino
*Collocazione: museo dell'arte europea ingiustamente sottratta dagli americani stolti, ignoranti e stupidi
*Materiale: pura libido
*Descrizione: la scultura rappresenta un giovine alessandrino che sta in posa al concorso "Mr. Alessandria" 303 A.C.
*Il mito: si narra che questo giovine, nomato Candaule, avesse corrotto la giuria facendo innamorare di sé il povero Apollo, che, dopo aver esaudito il desiderio di vittoria dell'amato, avrebbe voluto che questi ne pagasse il fio. Poiché Candaule, invece, voleva farsi tutte le fungirl disponibili, il dio lo trasformò in uno scarabeo stercorario.
- *Soggetto: vecchia ciucca
*Stile: amorfo
*Collocazione: gabinetto della irra di Hegel, ricostruzione a Frankurfen
*Materiale: sterco di vacca e sputo di vasaio
*Descrizione: la statua rappresenta la nonna del vasaio, sbronza.
*Il mito: non c'è alcun mito, se non la nonna del vasaio che a novant'anni suonati riusciva a scolarsi otto pinte di vino puro senza maciullarsi il fegato.
- *Soggetto: colonna nana
*Stile: Arcajco Jonico
*Collocazione: Ionich Museum, Gotham City
*Materiale: Marmarrone, un tipo particolare di marmo dal colorito marrone. A causa del colore, quindi, le colonne ioniche erano anche dette Stronzimpiedi.
*Descrizione: le colonne nane ioniche furono costruite in tempi antichissimi, forse coincidenti con "una volta". Tempi così remoti che gli uomini erano bassissimi: essi credevano che il mondo fosse alto 1 metro e 80, e che erano necessarie colonne potenti per non far cadere il cielo. Le colonne avevano anche un'acconciatura molto particolare, a far invidia alle migliori colonne scrinzie.
*Il mito: il dio Atlante, un po' per divertimento e un po' per disprezzo nei confonti di questi omuncoli, fece cadere il cielo su di loro, frantumando il 90% delle colonne.
- *Soggetto: arma di distruzione di massa antropomorfe
*Stile: classico bellico
*Collocazione: museo della Guerra, Atene
*Materiale: assi, bulloni e marmo
*Descrizione: la scultura qui presente è una rarità. Essa fu commissionata da Pisistrato: la statua nasconde al suo intermo un meccanismo di autodifesa. Se infatti fosse stata saccheggiata dai nemici sarebbe partito un colpo dal cannone e poi sarebbe esplosa. Grazie a questo meccanismo Pisistrato respinse i Persiani. Anche oggi il sistema di autodifesa a sorpresa è utilizzato, ma la strategia militare viene attuata non con statue antropomorfe bensì con giocattoli contraffatti. Anche questa sembra essere una copia romana, tra l'altro di pessima fattura: lo scultore si è dimenticato di realizzarne i piedi.
- *Soggetto: colonna fluttuante
*Stile: arcaico dorico
*Collocazione: aria
*Materiale: elio solidificato
*Descrizione: è obbligatorio soffermarsi sulle famosissime colonne doriche fluttuanti. Nel 400 a.C. il tiranno ateniese Ampollosio Strotio decise di dare nuovo splendore ai templi della sua città. Spese i soldi che sarebbero dovuti servire per finanziare la ricerca in costosissime colonne d'oro, da cui il nome "colonna dorica". La gente moriva di peste ma in compenso i tebani di passaggio dimostrarono di apprezzare questo stile architettonico. Apprezzarono tanto queste colonne a rubare tutto l'oro con cui erano ricoperte. Rimase in superficie l'elio solidificato che non solo era antiestetico ma anche fluttuante, e quindi instabile.
*Il mito: si dice che gli dèi, reputando scadenti i templi commissionati da Ampollosio Strotio, lo uccisero mentre tentava di riacciuffare le colonne volanti.
|